Un pò di storia

Quando i Conti vendono una bottiglia non offrono solo vino, ma anche tutta la storia e la tradizione della zona d'origine. Una cultura produttiva di sapienti vignaioli e anche una imprenditorialità che va ben oltre le alte colline di Mongardino, dove sorge la loro azienda. Il bisnonno Cicu, sul finire dell'800 ebbe il coraggio di slegarsi dalla scomoda condizione della mezzadrìa e si spostò sulle colline del Monferrato. Nel 1945, il nonno Vigin, acquistò quello che allora era solo un fazzoletto di terra e fondò La Gavazza, che poi il figlio, Francarlo, ingrandì accorpando i terreni circostanti e introducendo nel '66 la vendita del vino in bottiglia, anticipando i tempi. Gianluca, è cresciuto in questo mondo. Durante il periodo scolastico aveva ottenuto dal preside la possibilità di "saltare" le lezioni del sabato, giorno consacrato alle consegne del vino per l'azienda paterna. E così, fin da bambino, ha respirato il significato del lavoro, l'importanza del rapporto con i clienti, ha imparato i segreti di quella che sarebbe diventata la sua futura vita professionale. Questo patrimonio di conoscenze, ha rappresentato la solida base da cui prendere le mosse nel momento in cui, nel '99, è diventato titolare della Gavazza. E presto sono arrivati i risultati. Con abilità gestisce trentatré ettari di terreno, di cui venticinque totalmente coltivati a vite. Tutta l'uva viene trasformata e il vino è commercializzato in bottiglia e in damigiana. Il ciclo produttivo è tenuto sotto lo stretto controllo degli agronomi della regione Piemonte attraverso un articolato monitoraggio della piovosità, dell'umidità e della temperatura. Tutte le uve sono ottenute con sistemi di agricoltura integrata e lotta guidata a basso impatto ambientale. In questa realtà ben consolidata Gianluca ha saputo introdurre ulteriori elementi di miglioramento: nel 2003 con la costruzione della nuova cantina, sono state introdotte le più moderne attrezzature in campo enologico per permettere la fermentazione delle uve a temperatura controllata così, oltre a salvaguardare le proprietà organolettiche del vino, ne garantisce la qualità . Questi pesanti investimenti sono però stati ben ripagati. L'anno dopo si è assistito quasi ad un miracolo. La produzione di un Barbera d'Asti che non si ricordava da tempo. Un vino così non s'improvvisa, ma è il risultato di un serio impegno e di una lunga tradizione. Le moderne tecniche manageriali adottate da Gianluca non tralasciano questo aspetto che rappresenta la base sulla quale impostare tutto il resto del lavoro, in primo luogo il rapporto con i clienti. Quei "clienti del sabato" per cui abbandonava anche la scuola, continuano ad essere il canale preferenziale della commercializzazione. Ma Gianluca ha voluto sperimentare anche altre strade come la vendita ai ristoranti e alle enoteche. E, introducendo le visite guidate alla cantina, ha migliorato ulteriormente il rapporto con i clienti.